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La misura della concentrazione di radon in aria con dosimetria passiva

La misura della concentrazione del gas radon in aria può essere effettuata con l’ausilio di dosimetri passivi, basati sull’impiego di film o polimeri sensibili alle radiazioni alfa , mediante canestri a carbone attivo o mediante elettreti con analisi del potenziale di scarica.

DosimetriPassivi

Prima di ogni campagna di misura può essere utile effettuare un sopralluogo nei locali da monitorare per valutare il numero di postazioni di misura e i tempi d’esposizione da adottare in ottemperanza a quanto disposto dal D.Lgs 101/2020 e dalle Linee Guida della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome (vedi sezione Normativa o dall’Allegato II al decreto). In ogni caso è necessario disporre di una planimetria dei locali con l’indicazione d’uso e della superficie di ciascun locale.

Le nostre tecniche di misura prevedono l’impiego di dosimetri passivi a tracce nucleari del tipo SSNTD con rivelatore basato su pellicola Kodak LR-115 Type II o CR-39.
Le caratteristiche dei rivelatori a tracce sono: basso costo, semplicità di utilizzo, robustezza e risposta indipendente dalle condizioni ambientali e sono in grado di fornire un valore della concentrazione media di radon su lunghi periodi, da alcuni mesi ad un anno. Pertanto, tali dispositivi sono gli strumenti che meglio adempiono alle richieste della nuova normativa. I rivelatori, portano inciso un codice univoco numerico ed a barre per poter essere sempre identificati in ogni fase della prova e successivamente archiviati per eventuali controlli. Il posizionamento e il ritiro dei dosimetri viene di norma effettuato da nostro personale specializzato secondo le Linee Guida citate (disponibili per download nella sezione normativa).
Per gli utenti professionali forniamo anche confezioni multiple da 10, 50 e 100 pezzi per uso proprio fornendo comunque il servizio di analisi e certificazione.

Per gli Ambienti Residenziali, sebbene sia sempre utile una valutazione basata sull’annualità, è possibile limitare il periodo di rilevazione a tre mesi se il rilievo inizia in inverno ed a sei mesi se il rilievo inizia in estate. I risultati saranno diversi poiche’ il rilievo trimestrale invernale fornirà il valore di massimo annuo mentre il rilievo semestrale, integrando un periodo estivo con un periodo autunnale, si avvicinerà al valore di media annua.

Nei luoghi di lavoro invece il D.Lgs 101/2020 prescrive misure della concentrazione media di radon obbligatoriamente integrate sull’anno solare; cioe’ il rilievo ai sensi della norma deve durare 365 giorni naturali consecutivi senza soluzione di continuità. Il periodo annuale puo’ pero’ essere suddiviso in periodi più brevi a patto che non si interrompa la continuità. cr39film
Per evitare il fenomeno della sovraesposizione o saturazione dei dosimetri, quando esposti ad alte concentrazioni per tempi troppo lunghi, vengono effettuati tipicamente due o piu’ cicli di misure a seconda della concentrazione attesa. Normalmente l’annualità prevista dal Dlgs 101/2020 viene suddivisa in due semestri .
Naturalmente è sempre possibile effettuare fino a quattro cicli per anno per una valutazione della variabilità stagionale.

Lo sviluppo dei dosimetri viene eseguito mediante una bagno di enfatizzazione delle tracce latenti a base di idrossido di sodio e la lettura attraverso l’utilizzo di un programma d’analisi delle tracce nucleari provocate sul rivelatore dall’impatto con le particelle alfa emanate dal radon222 e dai suoi figli.

I risultati, espressi come concentrazione di radon in Bq/m3 verranno redatti in un rapporto di prova ufficiale per gli adempimenti legislativi.

I controlli di qualità prevedono la verifica della sensibilità di risposta effettuata mediante periodiche tarature presso Istituti Nazionali ed Internazionali nonchè la partecipazione ad esercizi di interconfronto .

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